Come comunicare quando viaggi senza parlare la lingua del paese dove ti trovi?
Quando si viaggia in un paese di cui non si conosce la lingua il problema principale è comunicare correttamente per evitare problemi o fraintendimenti, o semplicemente per sopravvivere. La prima cosa sarebbe imparare le parole fondamentali per comprare qualcosa, per ordinare un piatto al ristorante, per chiedere dov’è un bagno, o indicazioni stradali e frasi di cortesia. Ma è necessario anche comprendere quello che ci potrebbero rispondere o saper leggere eventuali indicazioni scritte, il che non è poi così scontato se immaginiamo di andare in un paese con un alfabeto differente dal nostro (senza andare a finire in India o in Giappone anche in Europa potremmo avere difficoltà se ci recassimo ad esempio in Bulgaria o un Russia dove c’è l’alfabeto cirillico).
La cosa migliore se si ha parecchio tempo a disposizione e si è interessati a visitare un paese per un lungo periodo e imparare davvero la lingua può essere il visto “working holiday visa” che consente di mantenersi nel paese in questione lavorando e quindi imparando sul campo la lingua parlata tutti i giorni.
Se invece si tratta di di pochi giorni le opzioni possono andare alle più classiche come affidarsi a una guida turistica del posto, alle più creative tipo affidarsi a comprendere il linguaggio corporale e gestuale, cosa tra l’altro in cui noi italiani siamo maestri, ma facendo attenzione che non in tutti i paese lo stesso gesto può voler dire la stessa cosa. A tal proposito vi sengalo un articolo molto interessante sui 9 gesti da non fare all’estero.
I viaggiatori più tecnologici potranno invece affidarsi a moderne applicazioni smarthphone quali Duolingo (it.duolingo.com) che permette di svolgere dei corsi intensivi con tanto di test di apprendimento o Word Lens Translator che è un’applicazione traduce istantaneamente qualsiasi testo stampato utilizzando la fotocamera dello smartphone.
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